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Ansia da separazione nel cane

Arca di Noè - L'Esperto Consiglia | Ansia da separazione del cane

In questo articolo cercheremo di capire meglio una delle più frequenti e difficili patologie comportamentali che i padroni si trovano ad affrontare… l’ansia da separazione nel cane!

Ma cosa è l’ansia da separazione?

È un disturbo comportamentale del cane, che si manifesta nel momento in cui viene lasciato da solo o semplicemente allontanato dal suo amico “fidato”. Ricordiamo che il cane è una specie sociale, che fa riferimento ad una ben nota gerarchia di branco (il suo nucleo familiare) e tale patologia si manifesta quando viene distaccato dai componenti della famiglia. È dovuta spesso ad un eccessivo attaccamento ad uno o più membri della stessa.

Cause scatenanti: dove cercarle?

Purtroppo l’ansia da separazione viene ancora vista da persone poco competenti, come una mancanza di educazione del cane o come comportamenti di tipo distruttivo… niente di tutto ciò! Le cause di tali comportamenti anomali, sono da attribuire a problemi di natura chimica ed ambientale oltre ad una buona componente genetica e possono essere colpiti cani indipendentemente dal sesso, età e razza!! Anche situazioni di maltrattamento ed eventi traumatici possono condizionare la psiche del nostro animale, nonostante nella maggioranza dei casi clinici, la separazione momentanea dal proprio “branco”, è riconosciuta come la principale causa dell’ansia da separazione.

Quali sono e come si manifestano i sintomi?

Il cane che soffre di questa patologia si mostrerà ansioso ed irrequieto, inizierà ad accusare i primi sintomi ancora prima che il padrone si allontanerà dal luogo nel quale si trova o subito dopo la sua uscita.

Arca di Noè - L'Esperto Consiglia | Ansia da separazione del cane

Alcuni dei sintomi più rilevanti per capire se il proprio animale ha sviluppato l’ ansia da separazione sono:

  • abbaiare ed ululare in maniera continuativa, con la vana speranza di richiamare l’attenzione del proprio amico umano;
  • urinare e defecare se lasciati soli, senza nessuna ragione o stimolo;
  • pacing, che si manifesta attraverso un condizionamento compulsivo, che porta l’animale a seguire ripetutamente un determinato percorso (avanti e indietro o circolare);
  • mordere o scavare, tutto ciò che gli capita a tiro (mobilio, porte, muri etc.)

A questi disturbi principali, se ne aggiungono molti altri che non devono mai passare inosservati nel diagnosticare l’ansia da separazione:

  • ipersalivazione
  • inappetenza
  • respirazione affannosa e tachicardia
  • agitazione e spasmi muscolari
  • vomito
  • iperattività

Molti dei sintomi o comportamenti sopraelencati possono essere causati da condizioni di salute precaria e starà al medico veterinario escludere la presenza di malattie, tramite accertamenti (EOG, esami del sangue e urine etc.), prima di diagnosticare l’ansia da separazione.

Padrone o cane, di chi è la colpa?

Sicuramente bisognerà affidarsi a persone specializzate nella cura dei disturbi comportamentali quali il veterinario ed educatori cinofili, che sapranno consigliarvi nel modo migliore, su come intervenire a riguardo. Alla base dell’ansia da separazione spesso c’è un errato rapporto di socializzazione fra il proprietario (o i componenti della famiglia) ed il cane! Non dimentichiamo che spesso questa patologia viene confusa con altri tipi di comportamenti per un animale che vive in casa (vedi ad es. dominanza o territorialità) o come una malattia non diagnosticabile se non dietro accertamenti.

Capita molte volte di sentire proprietari che attribuiscono tali comportamenti ad una mancanza di educazione, che si manifesta sotto forma di dispetti o altro… cosa falsa!

Il cane che abbaia di continuo o distrugge ogni cosa, non lo fa per dispetto ma per noia, ansia o paura, tutti stati emozionali che ci dovrebbero far pensare. Il cane con ansia da separazione lasciato per ore o solo per pochi minuti in casa da solo, al rientro del padrone si comporterà sempre alla stessa maniera, con feste continue ed incontenibili, scodinzolii e leccamenti vari.

Ma purtroppo lo scenario che ci troveremo ad affrontare sarà nella maggior parte dei casi, difficile da accettare o comprendere… mobili o divani rovinati, deiezioni ovunque e vicini poco tolleranti che si lamenteranno del continuo abbaiare in nostra assenza. L’errore più grave da parte nostra sarà in questi casi, quello di sgridare e punire l’animale che assocerà il rientro del proprio amico, con un “adesso me la farà pagare” assumendo di conseguenza atteggiamenti e posture di sottomissione (sguardo basso, nascondersi, coda fra le zampe etc.)… nell’attesa della punizione.

MAI punire un cane in maniera “retroattiva” ossia a danni fatti, non si farà altro che aumentare l’insicurezza dell’animale, che NON è in grado di associare (a distanza di tempo) la punizione col disastro fatto!!! La conseguenza diretta sarà di aggravare l’ansia da separazione.

Come dobbiamo gestire l’ansia da separazione?

Come riferito in precedenza la figura di un veterinario o educatore, ci aiuterà a migliorare la situazione con utili suggerimenti. Il lavoro più grande spetterà al proprietario che dovrà da subito “rivedere” il rapporto con il cane, cercando di instaurare un senso di fiducia reciproca.

Utili consigli per migliorare il rapporto cane/padrone e di conseguenza l’ansia da separazione, possono essere:

  • Ripetere più volte durante la giornata situazioni che precedono l’uscita di casa; sono azioni (es. indossare abiti o prendere le chiavi) che possono rendere irrequieto il cane.
  • Ripeterle in varie occasioni renderà la cosa normale e positiva per il cane.
  • Evitare coccole o “malinconici addii” prima di uscire di casa.
  • Feste, inseguimenti per tutta casa da parte del cane, andranno ignorati per almeno 5’ al rientro.
  • Fare passeggiate di almeno mezz’ora ad uscita.
  • Desensibilizzare l’animale facendo brevi uscite e rientri da casa, sempre ignorandolo, per rendere “normale” la situazione.
  • Lasciare a disposizione giochi con i quali farlo sfogare ed imparare a “giocare” con lui.
  • Prolungare gradualmente i tempi di assenza (rispettando alcuni dei punti sopra) giorno dopo giorno -> rinforzo positivo

Sono tantissimi i tipi di approcci (metodiche comportamentali) che si potranno attuare nei casi di ansia da separazione e la costanza, l’impegno ed a volte anche terapie mediche mirate (farmaci, medicina omeopatica etc.), ci aiuteranno ad ottenere i risultati sperati.

Ripetiamo… alla base di un ottimo rapporto cane/padrone, ci dovrà essere sempre il rispetto e la fiducia.

Il cane deve essere a tutti gli effetti un membro della famiglia, con regole fisse per lui e tutti i membri del “branco”, ma concedendogli l’autonomia e l’indipendenza nel fare… il cane. Mi piace pensare che non è importante la quantità delle ore passate con il proprio “cucciolone”, ma la qualità!

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