Le malattie di origine allergica nei nostri animali, hanno diversa origine e sono causate da una risposta intensa ed anomala del sistema immunitario… in breve il sistema deputato a difenderci da agenti esterni va in TILT!!
In individui normali senza patologie in atto, il sistema immunitario si attiva producendo anticorpi o cellule di difesa come i globuli bianchi, macrofagi e mastociti, in grado di attaccare quei parassiti o sostanze dannose come gli acari della polvere, le graminacee, proteine alimentari etc… che potrebbero minare la salute.
Successivamente ed in modo graduale, la risposta immunitaria si attenuerà tornando in uno stato quiescente, pronta a difenderci (“cellule della memoria”) da qualsiasi sostanza estranea.
In soggetti allergici, il sistema immunitario purtroppo svolgerà il suo compito in maniera anomala, con una intensa ed incontrollata produzione di immunoglobuline di tipo E (IgE) e cellule difensive, nei confronti di quelle sostanze dannose presenti nell’organismo dell’animale.
Il campanello d’allarme e segno clinico tipico dell’ allergia è quasi sempre il prurito, sintomo evidente di una manifestazione infiammatoria (richiamo di istamina ciò che scatena il prurito) locale e/o diffusa. Possono comparire anche disturbi gastroenterici (vomito e diarrea) nelle manifestazioni cliniche da allergia.
Nelle malattie di origine allergica troveremo spesso un quadro sintomatologico associato a prurito intenso, che risulta essere comune ad altre patologie di diversa natura come le parassitosi, alcune infezioni e forme tumorali.
La presenza di prurito nei nostri animali non deve essere mai sottovalutata, pertanto è consigliabile una visita dal nostro veterinario, che saprà consigliarci la terapia più idonea, dopo approfonditi esami. Il prurito è una manifestazione allergica di origine chimica, che porta l’animale a grattarsi ripetutamente in modo quasi ossessivo (fino al sanguinamento auto traumatismo), scatenando una reazione infiammatoria localizzata e/o estesa a tutta la cute.
Le allergie possono avere una origine ambientale, alimentare o di altra natura e non sono specie-specifiche, cioè possono colpire indifferentemente gatti e cani di qualsiasi età, sesso e razza.
Le più ricorrenti sono le allergie e parassitosi, mentre meno frequenti risulteranno le infezioni virali (es. herpes), batteriche (es. piodermiti) e fungine (es. Malassezia). Altre cause che possono scatenare prurito sono alcune forme tumorali (es. mastocitoma) o le malattie autoimmuni.
In questo articolo affronteremo in maniera semplice i vari tipi di dermatite, ricordando che importante sarà la diagnosi fatta dal nostro veterinario.
Tispetto all’uomo dove l’atopia colpisce frequentemente l’apparato respiratorio (es. asma bronchiale), nei nostri animali l’atopia attacca la cute. E’ una malattia a carattere ereditario (trasmissibile geneticamente) ed i fattori (allergeni) che la scatenano sono ad esempio gli acari della polvere, muffe e tutte quelle sostanze presenti nell’aria come i pollini. Ha una media incidenza tra la popolazione felina, mentre alcune razze come i boxer, dalmata etc… sono quelle più a rischio nei cani. Può essere recidivante (stagionale) o cronica (annuale) e le manifestazioni cliniche colpiscono aree estese della cute con arrossamenti diffusi sul muso (labbra, occhi e orecchie), lesioni addominali (ventre), arrossamenti negli spazi interdigitali e arti, coda e regione dorsale.
Animali con dermatite atopica manifesteranno altre problematiche di carattere secondario come otiti mono/bilaterali, infezioni (es. piodermiti) che aggraveranno il quadro clinico. Pur essendo una malattia a base genetica, non in tutti i casi gli animali portatori di atopia svilupperanno la dermatite, poiché dovranno entrare in contatto con l’allergene.
Gli animali colpiti da questa forma allergica, risulteranno “sensibilizzati” al morso delle pulci (le sostanze contenute nella saliva). E’ forse la prima causa di dermatiti nei cani (incidenza inferiore nei gatti) e si manifesta attraverso il prurito localizzato, con aree alopeciche e forte arrossamento, dovuti al grattamento e mordicchiamento dell’animale.
Nelle allergie alimentari il soggetto colpito risulta sensibilizzato a sostanze contenute nell’alimento come le proteine di origine animale (il pollo ad esempio è un noto allergene in medicina veterinaria, come la fragola o il grana padano in umana) o vegetale (riso, soia, frumento…).
Le intolleranze alimentari sono invece patologie a base infiammatoria, pur avendo le stesse manifestazioni cliniche tipiche di tutte le forme allergiche (prurito, dissenteria etc…). Particolari sostanze contenute negli alimenti come i coloranti, conservanti ed additivi in genere sono le cause scatenanti le intolleranze alimentari.
Più rare delle precedenti, si manifestano quando l’animale entra in contatto con determinate sostanze (es. detersivi etc…).
Alle prime avvisaglie di allergia come il prurito, nostro compito sarà di condurre il nostro amico a 4 zampe dal veterinario, che eseguirà gli accertamenti del caso:
Purtroppo le allergie NON sono di facile diagnosi, in quanto non di rado, sono associate a malattie allergiche secondarie (vedi DAP o intolleranze ad esempio), patologie infettive o infestazioni parassitarie opportunistiche, che rendono complicato il quadro clinico.
Dalle allergie NON si può guarire, dal momento che si tratta di patologie a carattere ereditario (su base genetica) con disfunzioni a livello del sistema immunitario… però è possibile intervenire facendo regredire e tenendo sotto controllo alcuni sintomi come il prurito.
Possono passare mesi o addirittura anni prima di trovare la terapia giusta ed in alcuni casi, l’animale dovrà convivere per tutta la vita con questa patologia fastidiosa. Nella maggior parte dei casi clinici prove alimentari di esclusione (diete di privazione) possono attenuare il problema.
Si basano sull’eliminazione dalla dieta del cane/gatto, di determinate sostanze alimentari note in veterinaria come allergeni (vedi le proteine del pollo, manzo, tacchino o altro), introducendo nella dieta fonti proteiche alternative come ad esempio il maiale o il pesce. Se dovessero regredire i sintomi come il prurito, verrà fatto un cosiddetto test di provocazione, reintroducendo il vecchio alimento per confermare la diagnosi di allergia alimentare.
In commercio a tale scopo esistono nei migliori pet shop alimenti completi e bilanciati, che sotto forma di umido e secco contengono una sola fonte proteica (alimenti monoproteici) o linee veterinarie ipoallergeniche, trattate per non creare intolleranze alimentari (idrolisati proteici).
Meno consigliabili le diete casalinghe, spesso “fai da te” in quanto poco bilanciate!!!
Naturalmente ogni animale richiederà una terapia mirata ed individuale:
L’uso di prodotti acquistabili nei negozi di animali, come il Ribes pet (suo principio attivo noto come antistaminico naturale), integratori a base di acidi grassi (omega 3 e 6 omega pet) grazie alla loro natura omeopatica, sono raccomandati in quanto modulatori, a lungo termine della risposta immunitaria, alleviando il prurito cronico preparano la cute ai picchi di massima esposizione all’allergene. Sono integratori complementari all’alimentazione!!
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